Il crollo di sabato contro la Ternana è un po’ la fotografia del momento del Benevento attuale, ma ha ragioni  e “colpe” antiche. Lungi da me in questo momento puntare il dito o andare a cercare i “colpevoli” di una situazione che settimana dopo settimana si va facendo sempre più pericolosa. D’altronde esempi recenti e meno recenti di squadre costruite per vincere e che poi si sono ritrovate a lottare per salvarsi e alla fine sono anche retrocesse ce ne sono tantissimi.

Come non ricordare il Crotone dell’anno scorso, ma anche lo stesso Perugia di qualche anno fa. Insomma il campionato di serie B è complicato e quello di quest’anno forse lo è ancora di più. Sicuramente quello di quest’anno è uno dei più difficili e competitivi degli ultimi 10.

Al momento è inutile fare dietrologia per quello che poteva essere e non è stato, anche perchè nel calcio come nella vita, conta trovare le soluzioni e non piangersi addosso.

Adesso bisogna trovare il modo di tirarsi fuori da questa situazione complicata, ma è indubbio che i problemi di oggi sono logica conseguenza di alcune scelte quanto meno discutibili che sono state prese negli ultimi mesi.

Non serve essere dei grandi esperti di calcio per capire che a prescindere dagli infortuni che stanno falcidiando la rosa del Benevento, questa squadra è stata per troppo tempo allenata male sotto tutti i punti di vista: tattico, fisico e mentale e credo che ormai se ne siano accorti anche in seno alla società. Questa stagione doveva e poteva partire con un altro tecnico sulla panchina che sicuramente avrebbe avuto modo di lavorare sin dal ritiro, costruendo qualcosa di diverso di quello che avevamo visto (quasi nulla) fino all’eliminazione patita in quel di Pisa nel ritorno play off dello scorso anno.

Se poi ci mettiamo che in corso d’opera più di una volta alcune decisioni sono state prima prese e sviluppate e poi rivedute completamente, il quadro è bello che fatto. I  troppi “balletti” che hanno caratterizzato l’inizio di questa stagione hanno lasciato delle rugini e hanno costituito le fondamenta sulle quali è stata costruita questa stagione: prima le dimissioni del Presidente a giugno, con il successivo scoramento della piazza, poi il ritorno del sereno e la costruzione di una squadra con un obiettivo ben preciso che era quello di puntare sui giovani e quindi su un campionato tranquillo. Con sincerità, ma anche un pizzico di ingenuità, mister Fabio Caserta in una delle sue ultime interviste concesse al termine dell’ennesima scialba prestazione, si fece “scappare” che forse la causa del rendimento altalenante del suo Benevento poteva essere imputabile proprio a questo e cioè a questo cambio di strategia rispetto all’obiettivo iniziale fissato che l’arrivo di certi calciatori avevano cambiato completamente.

Insomma è indubbio che se prendi gente come Simy, Ciano, Schiattarella, Leverbe e Veseli, almeno sulla carta, non stai più puntando ad una semplice salvezza ma sicuramente a qualcosina in più. Ecco sulla carta. Come suol dirsi tra il dire e il fare c’è di mezzo…il campo, che è unico e solo giudice supremo. E proprio il il campo sin dalle prime uscite di questo sgangherato Benevento ne aveva e ne sta certificando le enormi lacune e difficoltà.

Del Benevento di Fabio Caserta ne abbiamo dette e scritte tante quindi è inutile tornarci su, di quello di Fabio Cannavaro ne abbiamo intravisto soltanto le potenzialità.

Proprio contro la Ternana, forse la squadra più in forma e nuova capolista della serie B, il Benevento ha giocato un primo tempo in cui era riuscito finalmente a creare diverse occasioni da rete e a segnarne anche 2 che potevano essere anche 3 senza rubare nulla.

Sempre nella prima frazione, si è vista una squadra propositiva, compatta e anche attenta in difesa che aveva concesso pochissimo agli avversari. Purtroppo nella ripresa il calo a picco; complice una condizione atletica che pessima è dir poco (forse imbarazzante è la parola più giusta), i giallorossi sono stati praticamente triturati dalla Ternana che ha fatto il bello e il cattivo tempo passeggiando su una squadra impaurita, sulle gambe e che niente ha potuto per cercare di difendere il doppio vantaggio e provare a portare a casa almeno un punticino che avrebbe evitato l’ennesima sconfitta di questo sciagurato inizio di campionato.

Quello che ci lascia più increduli, spiazzati e molto preoccupati è appunto la condizione atletica imbarazzante della maggior parte dei calciatori della rosa, anche quelli che sono in maglia giallorossa dall’inizio e che quindi hanno effettuato il ritiro di quest’estate a Cascia.

Non riusciamo a capacitarci del motivo per il quale la nostra squadra “dura” solo un tempo e poi finisce sulle gambe. E’ risaputo che nel campionato di serie B si corre e che la fisicità la fa da padrone ed è proprio per questo che le nubi che si annidano all’orizzonte non lasciano presagire nulla di buono. Troppo approssimativa la condizione al momento per sperare che già dalla prossima gara, da questo punto di vista possano cambiare le cose. La Ternana ci ha surclassato dal punto di vista fisico e a conferma di questo vi consiglio di andarvi a rivedere i gol che abbiamo preso, con i nostri che correvano dietro ai giocatori umbri che sembrano avere due marce in più. Per non parlare dei contrasti. Nell’azione del secondo gol, la Ternana di anticipi e contrasti ne ha vinti 3 a conferma che al momento la nostra squadra in quanto a fisicità è nettamente inferiore agli avversari.

Se poi ci aggiungiamo anche i tanti infortuni che continuano a mettere fuori gioco diversi protagonisti e in particolare anche quelli che avrebbero dovuto fare la differenze la situazione diventa ancora più problematica. Proprio per questo, e al netto di tutte queste considerazioni, la contestazione seppur giusta e condivisibile della Curva al termine della gara serve a ben poco. Io credo che ai ragazzi non si può imputare di non aver “sudato la maglia”, magari solo di avere un “pizzico” di attenzione in più, ma oggi scagliarci contro questa squadra è come sparare sulla croce rossa.

E’ indubbio che in questo momento l’organico che abbiamo a disposizione è questo tenendo presente anche gli infortuni e quindi bisogna cercare di non farsi prendere dal panico, rimanere razionali e tutti insieme, squadra, tecnico, società, Presidente e tifoseria prendere consapevolezza che lo scenario è cambiato e che dobbiamo cominciare a ragionare diversamente puntando prima di tutto a quello che deve essere il nostro obiettivo principale: fare al più presto quei 45 punti che ci dovrebbero garantire la permanenza in serie B.

Basta fare voli pindarici, basta continuare a guardare la Reggina, il Genoa, la Ternana o il Cagliari. Almeno per il momento. Secondo me dovremmo chirurgicamente e vista la situazione, provare a capire come riuscire a fare almeno una ventina di punti nel girone di andata, sperando di aggiustare la squadra (questa volta cercando di sbagliare il meno possibile) nel mercato di riparazione. Questa è la cruda realtà.

Bisogna che tutti e in particolare in seno alla società si sveglino e prendano coscienza e consapevolezza di questo. Chissà che forse, dopo tanti anni di lotta per il vertice, un anno di “sofferenza” non possa farci bene. Magari qualcuno capirà quanto è importante giocare in questo campionato e difendere la permanenza in questa categoria che molti davano oramai per scontata.

Una sorta di bagno d’umiltà per tutta quella gente che all’improvviso si è ritrovata ad incarnare  da troppo tempo un antipatico atteggiamento da “puzza sotto il naso” per aver lottato quasi sempre per il vertice in questi ultimi 15 anni.

Adesso è il momento di dimostrare attaccamento in tutti i sensi. Tutti insieme è il claim della campagna abbonamenti di questa stagione. Dimostriamo appunto “tutti insieme” di volere veramente bene alla nostra squadra e di voler fare tutto il possibile per rimanere in serie B.

Forza Benevento!

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Dom 16 ottobre 2022 alle 13:07
Autore: Cosimo Calicchio
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