Un Benevento stratosferico quello visto ieri sera al C. Vigorito. Fotocopia di quello che aveva già strapazzato sempre in casa il Potenza e poi anche il Foggia. Se 2 indizi fanno una prova, al terzo si hanno solo conferme. Questa squadra quando si esalta diventa incontenibile. E maciulla e strapazza gli avversari. Spesso diventa irritante per chi deve affrontarla in particolare quando alza i giri del motore e comincia a giocare di prima e con continue verticalizzazioni. Come già detto qualche settimana fa in uno dei miei ultimi editoriali, è evidente che quando qualcuno scende o sale a Benevento con l'idea di giocarsela a viso aperto rischia di prendere l'imbarcata. Perchè non devi solo essere sfortunato a trovare i giallorossi nella giornata di grazia. Il Benevento di Auteri specialmente in casa è questo qua. E anche quando va sotto, spinto da un pubblico caloroso, carico ed entusiasta, reagisce come un'animale ferito. Così come successo ieri ai ragazzi della Juventus Next Gen, trovatasi in vantaggio quasi per caso, a causa di "un incidente" occorso al povero Nunziante che si faceva trafiggere da un tiro tutt'altro che imprendibile di Palumbo, la squadra ha reagito con veemenza prima pareggiando e poi ribaltando già nel primo tempo la partita.

Bello anche il gesto da parte del pubblico di marca sannita che subito dopo quell’errore di Nunziante ha incitato il giovane portiere tributandogli un caloroso applauso di incoraggiamento che insieme agli abbracci di tutti i compagni gli hanno permesso di ritrovare in un attimo la fiducia in se stesso e sfoderare un grande intervento nella ripresa proprio sotto la Curva Sud. 

Tutto molto bello. Come è stato bello il Benevento, che come dicevo, dopo essere stato colpito a freddo è riuscito a ribaltare la gara già nel primo tempo portandosi sul 3-1 con una forza che ha schiantato la Juve di Montero. 

Parlavamo dei "ragazzi" della Juve così detta Next Gen, e quindi proprio per questo motivo va fatta una considerazione. In campo la media d'età dei bianconeri era di 22 anni, quella dei giallorossi di 22,9. Questo per dire che il Benevento di quest'anno può contare su dei "ragazzi terribili" che cresciuti nella Primavera stanno trascinando la squadra in questo inizio di stagione. Parliamo di Nunziante che si ispira a Donnarumma e che a 17 anni sta dimostrando e confermando tutte le doti di cui si parlava, di Viscardi che gioca ormai in difesa come un veterano, di Prisco che è la più bella sorpresa di questo inizio di campionato e che oltre a tanta quantità regala anche qualità con giocate sopraffine guidando il centrocampo orfano di gente come Acampora, Nardi e lo stesso Pinato che farebbero la differenza anche in serie B e che presto si spera di riaverli nuovamente disponibili. Per non parlare dei vari Simonetti autore ieri di una doppietta, che già l'anno scorso ci aveva fatto intravedere le sue qualità, e che quest'anno dopo aver superato un po' di noie fisiche da qualche settimana è tornato quel giocatore dirompente per il quale ti chiedi come mai giochi ancora in serie C. Talia non è più una sorpresa dopo il campionato dello scorso anno, ma adesso gioca ancora con più sicurezza e consapevolezza dei propri mezzi ed è diventato un punto cardine nel centrocampo giallorosso. E poi c'è Perlingieri, che ancora non riesce a trovare il guizzo vincente ma che risulta essere importante negli schemi di Auteri che tra l'altro in rosa non dispone di un giocatore simile per caratteristiche al giovane attaccante. Utlizzato come una sorta di boa al centro dell'area di rigore, permette a Manconi e Lamesta di trovare spazi e creare pericoli su pericoli. Insomma una sorta di muro, una sponda vivente che permette spesso, nello stretto di riuscire a chiudere trame e triangoli che il più delle volte diventano micidiali per gli avversari. Al netto di tutto ciò ci sono anche altri giovani in panchina che scapitano come Sena e tanti altri che si spera possano presto rappresentare anche loro, il futuro, roseo, della strega. Tornando al match con la Juventus Next Gen bisogna fare una menzione particolare anche per un calciatore arrivato nel sannio questa estate e che sta dimostrando già tutto il suo valore e confermando tutto quello che di buono si diceva sul suo conto. Sto parlando di Davide Lamesta. Erano anni che a Benevento non avevamo un giocatore come lui. Ogni volta che prende il pallone ci si aspetta sempre che possa accadere qualcosa di interessante. Salta l'uomo che è una bellezza, serve assist al bacio ai compagni e spesso inventa delle giocate sopraffine. Insomma un calciatore che in serie C fa la differenza e tenendo presente che ha solo 24 anni, si capisce che grande colpo sia stato piazzato da Carli nel riuscire a portarlo all'ombra della Dormiente.

Da ieri sera il Benevento è primo in classifica seppur in coabitazione con il Picerno con 2 punti di vantaggio sulla seconda e 3 sulle terze. Il campionato è ancora lungo e a differenza di altre piazze, vicine e lontane, nessuno in seno alla società e neanche tra i tifosi aveva sbandierato ai 4 venti di voler vincere il campionato. Questo “problema” di voler vincere a tutti i costi qui a Benevento lo abbiamo bypassato da anni. La serie B e la serie A ci ha maturato e ci ha fatto capire tante cose. Prima di tutto che bisogna costruire nel tempo se si vuole raggiungere qualcosa di importante per non rischiare poi di fare solo apparizioni sui palcoscenici più importanti. Il Benevento con il compianto Ciro Vigorito e il suo “sogno” aveva cominciato a seminare quasi 20 anni fa tirando su un grande settore giovanile che è invidiato da tutta Italia. Finalmente la semina ha portato al primo vero raccolto rappresentato dai giovani che oggi ci stanno portando lassù. Con loro speriamo di continuare a vincere come stiamo facendo, ma allo stesso tempo siamo certi che a lungo andare tutto questo ci porterà lontano e soprattutto a consolidarci come società. La strada è tracciata. Oreste Vigorito lo sa bene e ci sta già donando quello che sarà il futuro del nostro Benevento. Solidità e visione con questi “ragazzi terribili” che oggi ci stanno facendo sognare, stropicciare gli occhi e spellare le mani per applaudirli, e con gli altri che scalpitano sognando a loro volta di arrivare in prima squadra. Il “sogno” di Ciro si sta avverando piano piano, e sono sicuro che dopo aver raggiunto la B e la A questo sia il traguardo più bello che Oreste Vigorito con orgoglio sta raggiungendo. 

Forza Benevento

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Mar 01 ottobre 2024 alle 09:28
Autore: Cosimo Calicchio
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