Grazie di cuore a mister Auter. La storia non si cancella e lui rimarrà per sempre il condottiero e uno dei maggiori protagonisti di quella storica cavalcata che ci portò finalmente dopo quasi 90 anni, per la prima volta in serie B. Peccato per come è andata a finire e umanamente mi dispiace parecchio per il mister, perché era chiaro che il suo obiettivo era centrare quella promozione che l’avrebbe riportato lì dove ci eravamo lasciati anni fà per delle stupide incomprensioni. Purtroppo però non c'è stato il lieto fine e l'avventura si è interrotta bruscamente. Senza una ragione, se non quella dei numeri impietosi delle ultime 4/5 settimane.

A raggiungere quell'obiettivo prefissato, ci stava anche riuscendo, dopo un girone di andata superlativo. Per questo motivo nessuno poteva aspettarsi questo crollo verticale. Non mi voglio addentrare ancora una volta in ipotesi e supposizioni anche perché sarebbe oramai inutile. Ne ho lette tante e sentite di tutti i colori in queste ultime settimane, ma poi alla fine quello che è successo negli spogliatoi, lo sanno solo loro (e a noi poveri giornalisti e tifosi certe cose non è mai dovuto sapere). 

Infatti ognuno ha una sua idea e ognuno sembra avere una sua verità. L’unico dato di fatto incontrovertibile è che certamente qualcosa si era rotto tra lui e la squadra. Su di lui si dice che caratterialmente sia uno “difficile”, una sorta di padre padrone, poco empatico e che nella sulla carriera spesso non sia riuscito a creare grande feeling con i gruppi che ha allenato nonchè all’interno degli spogliatoi in cui ha lavorato. Altri lo dipingono invece come un uomo severo ma giusto, che specialmente quando ha a che fare con i giovani riesce a trasmettere loro, come una sorta di maestro le nozioni di calcio che poi serviranno ad ognuno anche per il futuro. Non so se quale delle 2 descrizioni caratteriali sia quella vera oppure no e quale sia stata la miccia che abbia fatto esplodere o meglio implodere la situazione, che ha portato poi la società (sembra che la decisione sia stata presa dal DT Carli in persona) ad esonerarlo. I numeri però non sbagliano mai. Se poi si mischiano con le “sensazioni” portano i Presidenti a prendere certe decisioni. E in questo caso i numeri appunto, di questo inizio di girone di ritorno, sono stati disastrosi per Don Tano che quindi, a mercato chiuso, paga per tutti con l’esonero. 

Forse quello che ha confuso (indispettito?) ancora di più sia la piazza e sia la società sono state le dichiarazioni che mister Auteri ha fornito al termine delle ultime gare ai microfoni delle varie emittenti. Chissà, forse anche per tranquillizzare l’ambiente, il mister al termine delle gare dava una lettura delle stesse un po’ particolare. Infatti se vi andate a riascoltare per esempio, quelle dopo il secco 3-0 di Potenza, oppure quelle di lunedì dopo lo scialbo 0-0 contro il Monopoli, lvi accorgerete che le sue parole stridono e non di poco con la realtà effettiva a cui tutti noi avevamo assistito. Dire per esempio che il Benevento contro il Monopoli “ci aveva provato in tutti i modi” lascia quanto meno perplessi i tifosi e forse anche qualcuno in società.

Se poi ci mettiamo anche il cambio di sistema di gioco in più di una occasione in queste ultime settimane e la gestione di Lanini e di qualche altro calciatore messo ai margini del progetto il quadro e’ bello che fatto e l’esonero anche a mercato chiuso è diventato quasi inevitabile. Praticamente l'unica soluzione possibile per dare una scossa ad una squadra che da bel cigno si è trasformata in brutto anatroccolo nel giro di un mese.

Un ultima cosa: qualcuno anche su altre testate, va dicendo o scrive che Auteri, avrebbe chiesto degli acquisti che la società non gli avrebbe preso. A questo punto se questo fosse vero, mi chiedo: perché l’allenatore non si è dimesso? Eh no ragazzi non funziona così. Se le cose non ti stanno bene e in cuor tuo sai che la squadra è monca per puntare agli obiettivi che ti hanno chiesto, tu ti dimetti. Perchè se fai buon viso a cattivo gioco poi ti assumi anche le responsabilità. Naturalmente anche queste sono solo supposizioni di chi come il sottoscritto e tanti altri non hanno avuto modo di ascoltare nessun tipo di dichiarazione da parte della società che si è chiusa a riccio.

Per questo motivo voglio sforzarmi di capire il Presidente Vigorito che da tanti anni è al timone e cerca ovviamente di operare sempre per il meglio. In questo momento l'esonero era davvero l’unica cosa da fare per cercare di dare uno scossone alla squadra e caricarla un po’ di responsabilità. Il tempo poi fornirà (forse) certe risposte e ci confermerà se la decisione di questo esonero se la prenderà il DT Carli oppure no. Intanto da Via Santa Colomba come dicevamo, tutto tace e noi poveri giornalisti dobbiamo continuare a scrivere supponendo o ipotizzando visto che di ufficiale ci sono sempre i soliti e striminziti comunicati stampa pubblicati qualche ora o il giorno dopo che le notizie sono già state date dalla testata giornalistica che fa capo alla stessa proprietà della squadra. Ormai non c'è più da meravigliarsi, anche perchè questo modus è diventato normalità e quindi chi prova a farlo notare (come magari io in questo caso) sicuramente verrà tacciato immediatamente di criticatore o addirittura anti-società. 

Intanto sulla panchina giallorossa arriva Michele Pazienza, che l’anno scorso, dopo aver preso in corsa l’Avellino sfiorò la finale promozione fermandosi in semifinale play off contro il Vicenza in maniera sfortunata. Partecipazione ai play off da seconda in classifica dopo la vana rincorsa alla Juve Stabia che si fermò virtualmente nello scontro diretto del Partenio con il pareggio delle vespe siglato al 92’ da Mignanelli. Quest’anno un avvio shock per il tecnico di San Severo: dopo che il suo Avellino aveva racimolato la miseria di 3 punti in 5 partite fù cacciato a furor di popolo e dopo diverse incomprensioni con tutto l’ambiente irpino. Per il giovane tecnico dopo 2 anni meravigliosi a Cerignola, e la delusione di Avellino arriva questa chance che gli offre il Presidente Vigorito. 

Si punta forte sulla rivalsa di un allenatore che anche se molto giovane, si trova già ad un bivio importante della sua carriera. E’ indubbio infatti che fallire ancora una volta significherebbe bruciarsi completamente mentre vincere con il Benevento potrebbe essere il preludio ad una carriera sicuramente diversa. Staremo a vedere. Per quanto mi riguarda non posso che dargli il benvenuto e augurargli un grosso in bocca al lupo. Sai che scherzetto del destino se Pazienza riuscisse da subentrato a vincere il campionato proprio davanti alla sua ex squadra che l’ha cacciato in malo modo. Non oso immaginare come un’eventualità del genere la prenderebbero dalle parti del Partenio. 

Sezione: In primo piano / Data: Ven 07 febbraio 2025 alle 16:34
Autore: Cosimo Calicchio
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